2016 Crisi della democrazia di Natalina

Quali sono state le conseguenze e i tentativi di risposta alla crisi della democrazia?

La nascita di partiti populisti movimenti con leader carismatici questi personaggi hanno saputo intercettare la rabbia popolare.

Quante volte abbiamo sentito da parte di questi capipopolo espressioni come queste:

 

mandiamoli tutti a casa, sono dei carrieristi, dei parassiti, sono un’élite una casta, che non sa farsi carico dei bisogni e delle rivendicazioni della gente.

 

In Europa questi discorsi li fanno leader affermati, Silvio Berlusconi, Geert Wilders politico olandese fondatore e leader del Partito Popolare, Marina Le Pen e negli ultimi tempi Nigel Farange brittanico abbandonò il partito conservatore per far nascere un partito nuovo e per ultimo Beppe Grillo.

Purtroppo alcune affermazioni hanno fatto breccia, la sfiducia nei partiti ed aver perso quella forte identificazione che dava a chi militava in un grande partito hanno creduto al cambiamento che gli veniva prospettato.

 

L’altra risposta alla crisi democratica è stata:

governi tecnocratici


per alcuni i manager ed i tecnocrati sono considerati persone competenti, capaci, disinteressati al potere, tale svolta tecnocratica in piena crisi economica si credeva vincente, abbiamo avuto due esempi uno in Italia con il governo Monti l’altro in Grecia con il governo Papadimos, il primo professore universitario il secondo banchiere abbiamo visto………l’importante è governare, le ideologie fanno parte del passato è sono considerate superate, la tecnocrazia a breve termine può dare un impulso nuovo, ma non può reggere a lungo, non è sufficiente una buona “governance” per essere legittimati.

 

L’altra risposta alla crisi democratica è stata:

la nascita di grandi movimenti, ci ricordiamo benissimo cosa è successo in America nel 2011, la paura di una grande crisi che poteva coinvolgere il resto del mondo, fece scendere in piazza una decina di persone che si radunarono nel parco Bowling Green, fra questi vi era un artista greca residente a New-York, propose di non limitarsi a protestare, ma quello di un’assemblea all’aperto, come aveva visto ad Atene, cui potevano unirsi e prendere la parola passanti capitati per caso, così fecero in Spagna gli indignados diventando un grande movimento, in Germania cittadini infuriati occuparono grossi spazi su web, cyber spazio, Partito Pirata e Anonymus.

“tutte queste diverse contestazioni hanno in comune una profonda frustrazione verso la politica formale come viene esercitata oggi”

Vi cito quanto ho letto su un blog consigliatomi da Silvana

“La democrazia diretta è un tema attraente, ma insidioso. Appare come la soluzione più semplice ed appropriata al problema delle decisioni collettive, ma nasconde in misura molto elevata l’insidia della dittatura della maggioranza, che nessun regime democratico ha pienamente risolto, e il rischio congiunto della fascinazione dei capi popolo”