2020 – Noi e l’ambiente LA  DISUGUAGLIANZA  SOCIALE – Luisa

LA  DISUGUAGLIANZA  SOCIALE

“Piove sul bagnato “………

“ L’evoluzione, almeno in teoria, va da una parità di diritti civili e politici, verso un’uguaglianza anche sociale , economica, culturale. (M. Salomone.”Libertà e uguaglianza. “)
I cittadini devono essere uguali di fronte alla legge. Diritti politici : insieme di diritti che costituisce la base della democrazia moderna.
Poi venne la rivoluzione industriale. Poi venne Marx. Poi vennero le lotte per i diritti economici.  Poi venne l’antropocene,anzi ,secondo qualcuno, il capitalocene.
“Il capitalismo è un sistema in cui la distribuzione della ricchezza tra le classi è materia di conflitto”Oggi i poveri sono sempre più poveri e più numerosi, i ricchi sono sempre più ricchi e più pochi.
AMBIENTE- Giustizia sociale e giustizia ambientale. Anche il degrado ambientale che sta distruggendo il pianeta, va prima di tutto a svantaggio delle classi più fragili e più povere.
EPIDEMIA-Primavera 2020. E’ vero che il covid19 è, di per sé, democratico , colpisce alla cieca e la sofferenza non si misura con il reddito,ma le disuguaglianze pesano di più sulla casa, sulla scuola, sul lavoro.
CASA -Il  lockdown impone di stare in casa. Ma c’è chi ha una casa grande, c’è chi ha un bel terrazzo o un giardino, c’è chi invece vive in 50 metri quadri, magari con bambini, e c’è anche chi la casa non ce l’ha proprio e vive per strada. Ancora ,c’è chi volontariamente o no, vive in comunità dove lo spazio è ristretto, come per esempio in carcere.
SCUOLA- Il servizio scolastico, trascurato da sempre da tutti i governi e cenerentola nel bilancio dello Stato, quando le scuole si sono fermate a causa dell’epidemia, per evitare  gli “assembramenti” e quindi il contagio, dopo un breve periodo di immobilità e quasi di stupore, si è messo in moto, spinto e poi trainato da insegnanti illuminati e preparati.
Si sono organizzati corsi on line a tutti i livelli e i bambini e i ragazzi hanno potuto avere, talvolta in misura diversa ma costante,lezioni, compiti e incontri sullo schermo con compagni e insegnanti.
Anche qui chi diffidava delle nuove tecnologie, ha dovuto constatare come sono utili in circostanze di emergenza.
Ma anche qui le disuguaglianze  hanno segnato barriere : non tutti hanno il computer, non tutti hanno genitori che li possono indirizzare, non tutti abitano in zone raggiungibili.
Per non parlare dei ragazzi poco motivati ad imparare, che sono quelli che più hanno bisogno della scuola. Quindi anche qui, non tutti sono uguali.
LAVORO- tutto si è fermato, salvo i servizi definiti per decreto essenziali. Per es. negozi per alimentari, farmacie,trasporti .poste ,edicole, tabaccai e pochi altri commerci. Un pericolo per gli operatori esposti al contagio, ma anche la fortuna di poter lavorare.
Tutto il resto fermo,  fabbriche, uffici, turismo. Anche qui si è mossa la rete ed è partito lo smart-working.  Altri fortunati e privilegiati quelli  smart-working.
Per chi aveva un lavoro prima, sono stati stabiliti sussidi, non sempre puntualmente corrisposti. Come se chi non ha denaro per la spesa essenziale, potesse aspettare i tempi della burocrazia per mangiare. Ma c’è di peggio. Per chi lavorava in nero, per gli invisibili, nessun aiuto, se non i pasti e i pacchi delle organizzazioni  benefiche. Per chi già non aveva lavoro, nessuna speranza.
I poveri, in poco tempo sono raddoppiati  (Repubblica 3/5/2020 ). Le previsioni sul futuro, sono pessime.
SANITA’ – La  Repubblica tutela la salute come diritto fondamentale dell’individuo. Ma allo scoppiare (improvviso ?) della pandemia la Repubblica e il mondo intero si sono trovati impreparati e indifesi.
Si fa molta retorica su come tutti i medici e gli infermieri si sono prodigati per tutti, le città hanno applaudito da tutti i balconi per loro, è stato proposto per il 20 febbraio come giornata dei camici bianchi.
Ma se invece si provvedesse  e si fosse provveduto capillarmente  a dotare ogni ospedale di materiale protettivo ? Certo. Il bilancio dello Stato deve stanziare fondi adeguati per la sanità pubblica.
LE DONNE- E, una categoria trasversale che, non statisticamente, ma nella sostanza, ha pagato e paga di più nell’emergenza.
Alle donne fortunate che hanno potuto lavorare da casa, sono toccati in più i lavori casalinghi ad orario continuato e  i lavori di cura.
Altre, queste come i loro compagni maschi, hanno perso il lavoro.
Altre ancora,costrette al lockdown con compagni violenti, hanno aggiunto sofferenza alla sofferenza comune. Alcune hanno perso la vita.
Nelle tante taskforce  per affrontare l’emergenza, le donne sono quasi assenti
Ora nella “ripartenza” una donna intervistata ( da Francesca Mazzocchi sull’Espresso 10/5/2020) dice: “devi avere idee brillanti in un mondo competitivo, mentre il bambino stilla nell’altra stanza . Vorresti rendere come prima ma non ce la fai, ti sembra di essere un criceto e a ogni giro di ruota ti senti meno all’altezza di quella che eri.”
Tutti i casi avvenuti nel secolo scorso lo dimostrano :passata l’epidemia aumentano le disuguaglianze : di classe , di etnia, di strumenti culturali. Ma soprattutto di genere.
Gli economisti, i sociologi, i filosofi propongono riflessioni vecchie e nuove : nulla sarà più come prima, occorre un nuovo modello di sviluppo,green economy prima di  tutto . economia rigenerativa e ridistributiva ………
Il PIL così com’è considerato e calcolato, non deve  essere più il feticcio  a cui prostrarsi, producendo, consumando,producendo ,consumando in una sequenza infinita. Deve considerare e valutare il benessere degli esseri umani.
Si vedrà nel prossimo futuro se avremo guide capaci e coraggiose per seguire questa via, se ci sarà uno sviluppo economico capace di ridistribuire la ricchezza.
Intanto leggiamo :
-E. Stiglitz “Popolo,potere, e profitti. Un capitalismo progressista in un ‘epoca di malcontento. “
Ed. Einaudi. (L’economia è una scienza  che studia come gli individui e la società distribuiscono le scarse risorse).
-Kate Rawworth. “Doghnut economics”  L’economia della ciambella. (La grande sfida dell’umanità del 21° secolo è quella di soddisfare i bisogni di tutti con le risorse del pianeta ).
-Philippe Von Parijs.”Il reddito di base. Una proposta radicale “ ed. il Mulino (Introduzione di un reddito di base incondizionato e universale . A tutti, ricchi e poveri, senza contropartita lavorativa. Espresso 3/5/2020 ) )